Chiedo scusa in anticipo a chi si offenderà, ma io ho immaginato questo...
C'è un salotto.
I mobili sono scuri e ammassati, come se in origine fossero stati destinati ad una stanza più grande.
Dentro i cassetti, se qualcuno controllasse, troverebbe sicuramente un foglio di carta colorata e forse odore di stantio.
Riposti con cura dormono dietro ad ante sicure, piatti e bicchieri del servizio buono. Forse, a contarli, ci si accorgerebbe che le fondine sono solo undici, o che i calici bordati argento sono leggermente opachi e sbeccati.
Sulla credenza riposano statuine in ceramica da poco prezzo, intervallate da ninnoli vari e da un'immaginetta fluorescente di Padre Pio.
Foto diligentemente spolverate osservano lo stesso scenario attraverso gli occhi di figli, nipoti e parenti defunti da più o meno tempo.
Centrini fatti a mano ricoprono le superfici un po' tarlate e sul tavolo fa bella mostra di sè una fruttiera che ospita banane leggermente annerite e mele sempiterne.
Dalla cucina si insinua un sottile odore di minestrone, a farla da padrone per un paio d'ore sulla puzza di chiuso.
Una donna anziana e un po' corpulenta rigira il minestrone donando mistica attenzione a un quiz televisivo lanciato a un volume decisamente troppo alto.
La donna ogni tanto commenta e ride, come se il presentatore potesse risponderle.
Li chiama tutti per nome e a volte racconta al figlio di Gerry o dell'Antonella come se fossero vecchi amici di famiglia.
Strano a dirsi, sul pavimento del corridoio alcune macchie di fango stridono con le pattine grige diligentemente allineate.
La porta del bagno è chiusa male, come se qualcosa di grosso e ingombrante le impedisse di compiere del tutto il suo giro sui cardini.
Sulla poltrona buona - bordeaux damascato oro, ma ovviamente rivestita da un telo color carta da zucchero - eccola lì...
La salma di Mike Bongiorno...
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