venerdì 2 dicembre 2011

Capodanno.

Come ogni anno segnalo questo imperdibile evento ^^


I posti rimasti sono pochissimi.. affrettatevi ^^
Tutte le info QUI

mercoledì 30 novembre 2011

Esatto.

StrangeDay.

Oggi nell'ordine:
mi si è allagato il bagno.
ho trovato una cavalletta gigante nel sottosella dello scooter.
ho sostenuto un colloquio di lavoro.
ho subito stalking da una venditrice di macchine da cucire.

Domani cosa?

mercoledì 23 novembre 2011

Orecchini.


Colloquio di lavoro in un'agenzia immobiliare.
Tubino optical molto 'in carriera ma con eleganza'.
Stivali di pelle con tacco rigorosamente alto.
Borsetta abbinata agli stivali.
Trucco impeccabile.
ORECCHINI.
Ho persino messo gli orecchini.
Avete il dovere morale di richiamarmi.

martedì 22 novembre 2011

Skyrim.


Allora allora... Prime impressioni dopo una settimanina abbondante di gioco.

L'ambientazione è bellissima e curata. E' bello andare in giro anche solo per guardarsi attorno.
Il mondo è profondo e dettagliato e risponde davvero ad ogni azione o atteggiamento. Ad esempio andare in giro con la mazza nera di Morag Bal (un semi dio non esattamente buono) fa allontanare i chierici buoni e rabbrividire le persone alle quali si passa accanto. Così come inimicarsi qualche potente locale farà arrivare assassini nella notte o mercenari incaricati di darci una bella lezione.
Contrapposta però a questa profondità 'ambientale' c'è una generale piattezza nei rapporti interpersonali. Tutti i PNG sono a due dimensioni e non esulano di una virgola dalle loro quest. Anche i mercenari che si possono assoldare sono solo dei meri automi che ci seguiranno senza mai dissentire o approvare e che, semplicemente, combatteranno per noi fino alla morte.
Persino l'opzione matrimonio non porta a nulla: per sposarsi occorre manifestare il proprio desiderio di farlo indossando un particolare amuleto (mi fa tanto pensare allo 'status single' O_O) dopodichè si aprirà l'opzione di dialogo 'io ti piaccio, vero?' con qualunque PNG papabile. Una volta sposati il maritino (o mogliettina) non farà altro che trasferirsi nella casetta coniugale, racimolando denaro e cucinando pasti per noi. Un po' triste. Sarà che Dragon Age mi aveva abituata troppo bene ^^.
Le quest sono molteplici. La storia principale non ha molto di originale: i draghi sono tornati a Skyrim dopo secoli di assenza, guidati da un semi dio drago che li risveglia dai loro tumuli. Guarda caso il nostro PG è il mitico 'sangue di drago' discendente di una stirpe in grado di combattere questi alati rettili con particolare efficacia. Ad ora sto cercando l'Uber Villain per fargli il mazzo... senza troppe sorprese lungo la via.
Le sub quest però sono davvero TANTE e piuttosto varie (nel limite di 'vai lì e uccidi quelli' o 'vai là e recupera questa cosa'), sviluppate in 'dungeon' molto diversificati e ricchi di dettagli. In questo Dragon Age 2 perde il confronto per manifesta inferiorità.
Ho personalmente riscontrato qualche problema con la mappa che è sì bellissima e in 3D, ma che non riporta le strade. Tante volte ho girato come una poveretta tra le montagne per capire come diavolo superare una gola o un picco.
Bella la gestione del cavallo, anche se un po' limitata. L'unica interazione concessa è 'monta/smonta' mentre io vorrei tanto insegnare al caro Frost a stare lontano dai combattimenti invece di buttarcisi a capofitto prendendo orsi e briganti a zoccolate in faccia.
Molto carina anche la possibilità di portare con sè un cane da guerra, anche se la morte di Saetta mi ha profondamente rattristato ;-) . Comunque stesso discorso che per il cavallo. Il cane ti segue. Se vede un nemico attacca. Fine.
Ad ogni modo per ora sono molto soddisfatta. Pur prediligendo una maggior profondità di interazione (sono una grande fan del 'ruolo') direi che per ora Skyrim si merita un 8.
Vediamo come prosegue....

giovedì 10 novembre 2011

Alieno.


Era ancora buio, ma già lo sentivo.
Una presenza concreta, tangibile e dolorosa.
Cresceva dentro di me e sapevo di non poter fare assolutamente nulla per impedirlo.
E infatti la mattina era lì. Esattamente dove mi aspettavo che fosse.
Livido, gonfio, mostruoso.
Ho sfoderato le mie armi migliori. Gli ultimi ritrovati della scienza. E' stata una battaglia lunga e pianificata. Spesso la forza bruta si è sostituita alla strategia, ma comunque senza risultati.
In uno strenuo tentativo l'ho trafitto, passandolo da parte a parte. Sangue misto a un liquido chiaro è colato lentamente.
Eppure lui viveva ancora.
Ho tentato di ignorarlo, di far finta che non esistesse, ma il suo richiamo toccava le corde del mio inconscio e sempre sono tornata ad osservarlo di nascosto. Con orrore e disgusto.
Anche adesso lui è lì.
Mi sfida beffardo, forte del suo essere radicato e momentaneamente inscindibile dalla mia persona.

Brufolo del cazzo...

martedì 8 novembre 2011

Martellate.


L'inquilino che abita nella mia testa ha evidentemente deciso di ristrutturare casa o di piantare chiodi.
Sappia che l'orario per i lavori rumorosi termina per legge alle 19:00.
Il poliziotto Voltfast sta andando  a porgere le mie rimostranze.
Inutilmente, ahimè...

giovedì 3 novembre 2011

Breve.


Wow il computer nuovo!
Ma... perchè apre e chiude il lettore DVD in loop?
Ma... il mouse non funziona...
'Guardi ho comprato oggi quest..'
'Ah.. non potete farci nulla'
'Ah capisco. Era l'ultimo.'
'Ah, non potete ordinarne un altro.'
'Un buono, certo.'
Dimenticavo...
'MA STI CAZZI????????'

giovedì 27 ottobre 2011

Basita.


Dei tanti scherzetti che poteva riservarmi l'esistenza, l'insonnia è certamente il più inatteso.

lunedì 10 ottobre 2011

Succede.


Ci sono volte in cui ho paura.
Tutto mi supera velocemente e mi sembra di essere l'unica a restare indietro. Immobile.
Ci sono volte in cui fa così freddo che mi sembra di non aver mai conosciuto il calore.
E guardo avanti, ma non vedo uscite nè la possibilità di cambiare direzione.
Ci sono volte in cui desidero così forte da sembrarmi impossibile che poi non si avveri.
Ci sono volte in cui mi sento sola, inutile e frustrata e nessuna razionalità riesce a farmi credere l'opposto.
E vorrei urlare e rompere tutto e poi urlare ancora.
Ci sono notti in cui non dormo. Solo occhi aperti a fissare il soffitto. E il cuore che batte sempre più in fretta.
Sono notti infinite e deserte.
Ci sono volte che non so più chi sono. Qual'è il mio scopo.
Succede, a volte.
Poi passa.
Ci sono volte in cui basta aspettare...

lunedì 5 settembre 2011

Idealizzare.



Piove.
I trentanove-quaranta piacevolissimi gradi di Bologna sono scomparsi. Il cielo è grigio e l'aria è fresca.
Immancabilmente, come ad ogni prima pioggia settembrina, mi ritrovo con una gran voglia di autunno.
Una voglia completamente irrazionale. Io odio le giornate uggiose, il freddo, l'umidità, il buio che vien presto, ma adoro il concetto di autunno. Le foglie rosse e gialle, i tramonti luminosissimi, i cappottini, gli stivali, la terra che diventa scura, la nebbiolina bassa di novembre.
Io amo l'idea dell'autunno. Quando arriverà davvero non mi piacerà più.

'Come accarezzi la noia che fa, 
quando un capriccio diventa realtà'

venerdì 5 agosto 2011

Perplessità.


'No guardi è tutto a posto, lei sta benissimo. E' tutto nella norma'

Posso dire 'benissimo' staminchia? POSSO???

giovedì 4 agosto 2011

1408.

Lo so. E' un film vecchio. L'avevo visto qualche anno fa. Qualche giorno fa però ho letto il racconto da cui è tratto per la prima volta e mi è venuta voglia di rivederlo.
La trama, tratta direttamante da Wikipedia, è questa:

Il film racconta di Mike Enslin (Cusack), un impopolare scrittore specializzato nell'horror. La carriera di Enslin è basata su investigazioni in case stregate, sebbene il suo continuo insuccesso lo abbia portato ad essere annoiato e pessimista riguardo al paranormale. Enslin riceve un invito dal Dolphin Hotel di New York, in cui è presente la fantomatica stanza 1408. Interessato, Enslin decide di passarci una notte, in cui arriverà vicino alla pazzia.


Il racconto è veramente inquietante. Uno dei pochissimi che sia riuscito ad indurmi brutti sogni. Del film avevo un ricordo discreto ma impreciso e così questa sera l'ho eletto a film della serata.
Il racconto è molto più scarno, tutta la sovrastruttura della bambina morta non c'è. E, onestamente, non se ne sentiva il bisogno. Il film tuttavia funzione bene per la prima ora e dieci. Da lì in poi si stacca completamente da ciò che Mr. King aveva scritto e infatti cala di tono.
Nel racconto poco è realmente detto o mostrato. Si basa quasi tutto su sensazioni e impressioni, con alcuni picchi davvero spaventosi. Il film mostra molto di più, tutto in realtà, ma con un certo buon gusto. Alcuni cambi non li ho capiti: la tappezzeria e i quadri sono diversi. Bazzecole direte. E invece no, perchè questi elementi nel racconto sono fondamentali. Anche l'attegiamento del protagonista è diverso. Nel racconto, non appena mette piede nella stanza, si sente terrorizzato e disgustato, tanto da cercare di non sfiorarne nemmeno gli oggetti. Qui parte con una spocchia un po' fuori luogo. Come ho già detto, l'elemento 'figlia morta' mi sembra piuttosto inutile, come anche la finta uscita dalla stanza. Altre aggiunte invece sono note di merito. La passeggiata sul cornicione, gli spettri dei precedenti occupanti, Mr Olin dentro il frigo, la ricorsione inflitta dalla stanza.
L'unica cosa che proprio non ho gradito è il finale. Caro Stephen, si vede che te li devono sempre rovinare.
Non c'è nessuna moglie in arrivo. Non c'è nessuna intenzione di bruciare la stanza. Il nostro eroe si dà fuoco solo per riprendere il contatto con la realtà e, per l'appunto, si dà fuoco. Non incendia la stanza. Non è una lotta tra lui e il Male. E' pura disperazione. Della voce sul registratore non voglio nemmeno parlare... come già ribadito non ci sono bambine morte.
Peccato anche non si sia trovato posto per l'ultima riflessione del protagonista 'I fantasmi... almeno loro, una volta, erano umani. La cosa nel muro invece... quella cosa...'

9 al racconto.
7 al film.

venerdì 29 luglio 2011

Unicorno.

Non posso resistere. Devo metterlo anche qui :-)
Siore e Siori, oltre ogni nostra aspettativa abbiamo conquistato il secondo posto, dietro soltanto alle inarrivabili&ineguagliabili 'Terre degli Angeli'.
Perdonate l'audio un po' fuffa e godetevi il nostro operato

mercoledì 20 luglio 2011

Inceppato.

Forse bisognerebbe ungere gli ingranaggi... se solo sapessi dove stanno...
Faccio visite ed esami e i risultati son tutti ottimi. Peccato che io continui a stare male. Proverò a rivolgermi a uno sciamano etiope, magari lui ci capisce qualcosa.
E, giusto per la cronaca, se ti chiedo 'tu che l'hai fatto da poco, è doloroso questo esame?' e tu mi ripsondi 'assolutamente no' e poi durante l'esame io urlo e tu dopo mi dici 'non volevo metterti ansia', beh, sappilo, ciò mi fa andare in bestia. Sono abbastanza adulta da poter sopportare una risposta sincera e se te lo chiedo, ma pensa un po'!, è perchè lo voglio sapere per prepararmi psicologicamente...

Faccio colloqui di lavoro e i miei interlocutori svaniscono nel nulla. 'Ti richiamo domani' 'Ci aggiorniamo lunedì' e poi PUF.. spariscono.. mi sembra di essere un mago Baol... un po' di professionalità signori! E, se ti ricontatto io, abbi almeno la cortesia si rispondere...

Prenotiamo la mia salvifica vacanza all'Alpe di Siusi e, magia!, il tempo sarà una merda. Previsti 9 gradi di massima e pioggia incessante... Siccome passare quattro giorni in una stanza a fissare il grigiume non è divertente, disdiciamo. E chissà se avranno posto più avanti o se il sole si farà vivo d nuovo.

Preparo costumi e parrucche per la disfida di Vinci e mi assale il panico dell'ultima ora. Andranno bene? Le parrucche reggeranno? Le protesi resisteranno? Il trucco sarà efficace? Mi ricorderò le battute?

Ho decisamente bisogno di dorothy e del suo oliatore....

martedì 12 luglio 2011

TempoPerso.

Non che io prentendessi di metterci 5 minuti. Per carità. Una mezz'ora l'avevo preventivata. Un'ora l'avrei sopportata.
Tre ore no.
Tre ore in sala d'attesa all'INPS sono troppe.
Capisco che per loro l'idea di dare informazioni tramite sito sia inconcepibile, ma cosa hai istituito a fare un call center se poi il gentile operatore mi dice 'deve andare all'INPS di persona'?
E così con mestizia mi sono recata all'assassinio del mio tempo libero.
Alle 10:40 io ritiravo il numero 115 mentre gli sportelli aperti (ben due!) servivano il numero 32.
Sono uscita alle 13:35, giusto in tempo per godere della bella frescura bolognese nell'orario immediatamente post prandiale...

venerdì 24 giugno 2011

Dragonfly.





Premessa: ieri sera ero impagatissima in una complicata impresa di creazione e bricolage, quindi ho messo in sottofondo il primo film che mi sembrasse decente gentilmente offertomi dalla tv.
Grosso errore.
Avevo un vaghissimo ricordo del vecchio trailer.. evidentemente migliorato dallo scorrere del tempo.
Questo film è semplicemente ridicolo.

Breve sunto della trama: la moglie del protagonista (Kevin Costner) -gravida di 4 mesi - parte come medico volontario della croce rossa in direzione Venezuela (e chi non lo farebbe, aspettando un bambino?) e muore in un incidente causato da un'alluvione. Dopo un anno il nostro Kevin (medico pure lui) comincia ad avere premonizioni e presagi, i suoi pazienti con esperienze di premorte gli dicono tutti che la moglie morta vuole che la raggiunga 'nell'arcobaleno' e disegnano una specie di crocifisso di gelatina. Dopo molte peripezie il nostro Kevin scopre cosa significano simboli e richieste e giunge finalmente al villaggetto  indigeno dove operava la moglie  per scoprire -Ohibò- che lei era sopravvissuta all'incidente, che il fiume l'aveva riportata al villaggetto e che lì aveva partorito per poi morire subito dopo e -miracolo!- la bella bambina sopravvissuta viene consegnata nelle felici e tremanti mani del suo papà.

Per la prima mezz'ora il film non era così male. Il dubbio tra reali visioni e pazzia del protagonista per un po' funziona. Poi il film precipita. Colpi di scena talmente telefonati che persino dal terrazzo e ricoperta di colla sapevo già cose sarebbe successo nella scena successiva. Agghiaccianti clichè di bambini malati terminali di cancro. Scontatissime suore che riavvicinano il protagonista alla fede. Un tuffo nel venezuelano fiume in piena che avrebbe ucciso chiunque... Ma poi la fine... LA FINE.... con quel happy end stucchevolissimo.. e la voce fuori campo del protagonista che riflette sull'importanza dell'avere fede. Orribile.
Un film sciatto, mal sceneggiato, recitato così così, zeppo di luoghi comuni e con un finale squallido.
Voto 4. tempo perso.

mercoledì 22 giugno 2011

Notte.

Striscia la notte in morbide spire
e lenta mi guida all'abbraccio del sonno.
Così sia dunque... deluderla parrebbe scortese.

sabato 18 giugno 2011

Ineluttabile.


I fiori non sbocciano solo perchè lo desideri.
Il vento non soffia solo perchè lo chiedi.
I sogni non si avverano solo perchè sono tuoi.

'Solo agli sguardi è concesso disperdersi nell'aria'

lunedì 13 giugno 2011

Girotondo.



Risposte che tardano e domande che non si presenteranno mai.
Muscoli che si allungano e voglia di fare che si accorcia.
Il richiamo di una montagna e l'imposizione di una città.
Feste da organizzare e abiti da scegliere.
Bisogno di un buon libro e di vertebre cervicali non difettose.
Voglia di sole e diluvio in omaggio.

'Se verrà la guerra, marcondirondero....'

mercoledì 8 giugno 2011

Hope.





La speranza è un dolce veleno.
Mi intossicherà fino a lunedì. La scaccerò con forza, ma lei si insinuerà quando abbasserò la guardia.
La negherò con convinzione, ma lei, come un' erbaccia, non morirà.
Poi se ne andrà, come sempre.
Conosco l'effetto. Non è la prima volta.
Uffa.

domenica 5 giugno 2011

Insonne.

Da un po' di notti non dormo bene.
Non andrei mai a dormire, mi sveglio cento volte e la mattina mi alzo presto.
Non è da me.
Uffa.

lunedì 30 maggio 2011

Vittima.


Non posso aggiustare il tuo cuore, nè ricreare il tuo fegato o i tuoi reni. Non posso dire al tuo cervello 'riparti'.
Vorrei, eppure non posso. Perchè nessuno può.
A questo mi sono rassegnata.
Ma non posso rassegnarmi ai tubi, al respiratore, alla morfina. Non posso guardarti lì, sospesa in un limbo, solo perchè qualcuno -la legge- ha deciso che 'è il protocollo'.
Non voglio credere che questa sia umanità. Gonfia come un affogato e gialla come un cirrotico. Con un respiro da animale ferito e la coscienza ormai molto lontana.
Mi dispiace. Soprattutto per questo.
Per la dignità che ti viene strappata ogni secondo.
Per il diritto di andartene via, in pace, che ogni ora ti viene negato.

mercoledì 18 maggio 2011

SaveTheToothSoldier.


Una cariettina, mi dice. Sai negli adulti è tipico, vengon sempre laterali, tra un dente e l'altro.
Vabeh, penso io, leviamo sta cariettina.

Punturina di anestesia, niente diga, trapano. Sto dentista comincia a piacermi.
'mmmm' fa lui ad un certo punto. 'scioscia?' Rispondo io strozzandomi con l'aspirasaliva.
'Ha lavorato in profondità, qui c'è una voragine. Bisogna devitalizzare'
Faccio evidenti cenni di 'neanche per sogno' con la testa e lui mi guarda perplesso.
'Non devitalizzo un dente che non mi fa nemmeno male'
'Ma sai, prima o poi ti farà male'

Beh.. prima o poi può essere un tempo piuttosto lungo. Chiudi tutto amico. Colma la voragine.
Chi vivrà vedrà.

giovedì 28 aprile 2011

CiclistaBolognese.


Sigla con Bach in sottofondo, please...

Il Ciclista Bolognese è una creatura tanto fragile quanto sprezzante del pericolo. Moderatamente fastidioso nella sua versione solitaria - che generalmente colonizza le aree urbane - può tramutarsi in incubo quando raggruppato in branco. Fortunatamente questi branchi dalla tipica livrea 'effetto salamella' tendono a concentrarsi principalmente sulle colline e nelle campagne.
La caratteristica peculiare della specie, tuttavia, è sempre la stessa: una chiara e spiccata tendenza alla ricerca di una morte prematura, tanto da far impallidire i loro lontani parenti Lemmings.
Anche l'osservatore meno addentro all'etologia può facilmente constatarlo: ciclisti in picchiata contromano sui viali, ciclisti che ignorano il rosso all'incrocio tra il ponte di Galliera e il Viale della Stazione, ciclisti a fari spenti nelle notti di luna nuova... La ripetuta osservazione di questi fenomeni ha scatenato importanti interrogativi tra gli scienziati. La ragione di questi comportamenti è fisica o sociologica? La comunità scientifica è spaccata in due. Eminenti studiosi sostengono che alla base di tutto ci sia un'incapacità di interpretazione semiotica di base, che spiegherebbe la non interpretazione di cartelli stradali e semafori (va detto che una piccola branca isolata di scienziati opta per il semplice daltonismo, ma ciò spiegherebbe solo una piccola gamma di comportamenti, fatto che generalmente porta gli studiosi a rigettare questa semplicistica ipotesi). La branca più comportamentista della comunità scientifica sostiene invece che il ciclista sia perfettamente in grado di interpretare i simboli che lo circondano, ma che scelga deliberatamente di andare contro a ciò che la comunità vorrebbe imporgli. Un recente esperimento ha infatti dimostrato che mostrando a un ciclista un cartello di divieto di accesso le sue aree corticali primitive corrispondenti a 'rabbia' e 'nemico' si accendono con uno scarto di appena 0,00002 nanosecondi cominciando a pulsare al ritmo di antichi tamburi tribali. Si noti che un tipico nemico dichiarato dell'umanità - quale il centravanti della squadra di calcio rivale o la compagna di classe decisamente più avvenenente- generano la stessa reazione con una latenza cinque volte maggiore.
Fattore biologico o sociale che sia, il ciclista sperimenta ogni giorno nuove rischiosissime forme di spostamento, dal tagliare la strada al 27C - autobus doppio notoriamente di fretta- al graffiare con il cavalletto la carena di un' Harley guidata da un vichingo metodista con le stesse misure dell'armadio quattro stagioni 'GRVOSJ' dell'Ikea.
Tuttavia all'osservatore attento non sarà sfuggita una sempre meno rara sottospecie di origine mutata: il ciclista fifone o pusillanime che dir si voglia. Costui - infinita vergogna della sua razza - non osa gettarsi nel salvifico traffico, non si insinua tra due corriere ferme al semaforo, non scampanella al guidatore di SUV. No. Nella sua miseria costui teme le normali gioie quotidiane del tipico ciclista e per non sottoporsi al giudizio dei suoi simili si ricava un habitat di ripiego: il marciapiede.
Questo comportamento parassitario ha generato una faida senza quartiere tra il ciclista pusillanime e l'abitatore di diritto degli spazi marciapiedici, ovverosia il pedone.
Ma al pusillanime non importa. Preferisce ombrellate di vecchine imbufalite, bestemmie di muratori in pausa pranzo e coloriti inviti da parte di studenti spiritoselli, piuttosto che il pericolo rappresentato dalla strada.
Non possiamo che provare un briciolo di pena per questo errore della Natura. Cerchiamo di pensare a lui come a un salmone che non risale la corrente o a una rondine che non migra a sud per l'inverno. Forse un giorno il suo comportamento diverrà chiaro, rivelando un Disegno che solo una mente superiore potrebbe concepire.
Fino ad allora che la scienza continui il suo cammino...

giovedì 14 aprile 2011

Oceanomare.


[...]Non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo... salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. E' lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare.[...]

A. Baricco - Oceano Mare

mercoledì 6 aprile 2011

Interrotta.

La via è chiusa...

Persino il Re dei Morti si premura di segnalarlo.
Il comune di Bologna NO.
Via dè Castagnoli è chiusa da ieri mattina per lavori, ma nessun cartello lo segnala.
E io, da ieri, assisto al goffo balletto di tutti quei poveretti che dopo averla percorsa tutta, si ritrovano davanti ad un camion fermo e ad una grossa transenna.
E via di retromarcia... in una strada che è un budello, per di più affollata di pedoni e biciclette (siamo in piena zona universitaria).
Mi meraviglio che non ci sia ancora stato un incidente. Ma dico, ci vuole tanto?
Un misero cartello...

venerdì 18 marzo 2011

DragonAge2.


L'ho aspettato per un anno.. e ora l'ho finito.
Vediamo di fare un po' il punto.
Sicuramente è estremamente curato.
La grafica è migliorata e la gestione dei personaggi è semplice e immediata. Ho gradito moltissimo i rimandi al primo capitolo, tratti direttamente dai miei salvataggi e quindi fedelissimi alla storia da me giocata.
L'interazione con i compagni è più completa rispetto al primo e giocando si ottengono continui feedback da parte del 'resto del mondo' appropriati e coerenti con le scelte fatte.
La storia si svolge nel Thedas, inizialmente parallelamente e poi successivamente ai fatti di Dragon Age 1.
Sono tuttavia un po' perplessa.
In primis dalla trama. Manca un vero e proprio 'Uber Villain'. Mi è piaciuta molto l'idea di seguire l'evolversi del mio personaggio in un lasso di tempo lungo (6 anni) tuttavia, non c'è un vero e proprio nemico.

[DA QUI SPOILERS A RAFFICA]

Si comincia come fuggitivi da Lothering assieme alla propria famiglia e si giunge a Kirkwall con le pezze nel sedere. Ovviamente si icontrano compagni d'avventura e la storia è fondamentalmente quella dell'ascesa del proprio personaggio da straccione a campione della città.
Le due fazioni principali sono i maghi e i templari, in una crescente ascesa di incomprensioni che porta, nel finale, a dover scegliere da che parte stare.
Ma andiamo con ordine. Si inizia con un prequel, nel quale viviamo la nostra fuga da Lothering e ritroviamo la strega Flemeth. Si giunge a Kirkwall per scoprire che lo zio ha dilapidato tutti i soldi della famiglia di mamma e che per farci entrare in città ha venduto me e mio fratello come schiavi per un anno. Qui si compie la prima scelta del gioco: scegliere a chi appartenere. Io ho optato per i mercenari del Ferro Vermiglio, mentre l'altra scelta disponibile erano i contrabbadieri.
Dopo un semplice incarico il prequel finisce e ci ritroviamo un anno dopo, finalmente liberi, ma comunque straccioni.
Il Primo capitolo è incentrato sull'unirsi ad una spedizione nelle Vie Profonde per racimolare un po' di denaro ed è in questa fase del gioco che il gruppo si completa di tutti i compagni. Il capitolo si chiude con il ritrovamento di un idolo maledetto in un thaig abbandonato e con il nostro ritrovarci ricchi.
Nel secondo capitolo, la minaccia è rappresentata dai Qunari presenti in città e nonostante tutti gli sforzi da parte mia per una pacifica soluzione, si giunge comunque a un grosso scontro.
Ed eccoci all'ultimo capitolo. Il personaggio si è guadagnato il titolo di Campione, è amato e rispettato da tutti e, ovviamente tirato in mezzo alle peggiori contese. Infatti maghi e templari giungono alla rottura... io personalmente mi sono schierata con i maghi, ero io stessa una maga, ma la scelta non mi ha appagato molto.
E poi.. BUM! le botte finale con la templaressa invasata e.. la fine. Una piccola ma gustosa chicca è l'udienza con il re del Ferelden (nel mio caso Allistair) che avviene all'inizio del terzo capitolo, così come l'incontro con Nathaniel nelle vie profonde.

I compagni sono molto ben delineati, anche se il comportamento di alcuni mi è rimasto incomprensibile. Come nel primo, le scelte fatte influenzano l'atteggiamento dei compagni portandoli ad essere amici o rivali. Tuttavia, in alcuni compagni ho visto poca coerenza.
Aveline all'inizio disapprovava tutto quello che facevo. Nel terzo capitolo le andava tutto bene... e il mio atteggiamento non è cambiato!
Il mio insopportabile fratello disapprovava SEMPRE tutto.. e ho gioito non poco mollandolo ai custodi grigi.
Di contro, Averic era sempre d'accordo con ogni mia scelta, il che mi pareva un po' scontato.
La romance è molto meno appassionante che in DA1 ed ha una posizione meno rilevante.
I personaggi disponibili sono Merril, Anders, Isabela e Fenris. Sono tutti bisessuali, quindi la scelta è ampia.
Tuttavia non ho trovato nessuno di loro molto affascinante.
Isabela è fondamentalmente una zoccola, ma devo ammettere di non aver approfondito.
Merril è l'ingenuità personificata e spesso sconfina nella stupidità reiterata.
Fenris è un cane rabbioso... e anche bruttino :D
Anders (che è stato la mia scelta) è... non saprei, pazzo? Ma non pazzo affascinante. Pazzo stupido.
Nessuno di loro è paragonabile con il carisma di Morrigan o il candore di Allistair.
Per quanto riguarda le loro quest, le ho trovate tutte molto carine, anche se la maggior parte sfocia in risvolti incredibilmente tragici.

Ma torniamo alla fine. Con chiunque ti schieri sbagli. I maghi ti si rivoltano contro (e dire che il primo incantatore sembrava una delle poche brave persone del gioco!) e ti ritrovi a fronteggiare ORDE di demoni. I templari.. beh, la comandante è pazza e questo si capiva presto, ma alla fine vien fuori che è anche posseduta... e son botte da orbi anche con lei... ad ogni modo, il gioco finisce con la tua partenza da Kirkwall, con destinazione ignota.

Un altro difetto è la scaristà di ambientazioni fuori dalla città e il riciclo dei dungeon.. a fine gioco avrei potuto girare caverne e magazzini ad occhi chiusi ^^
Ma fin qui, complessivamente mi è piaciuto moltissimo... tuttavia ho lasciato per ultimo il difetto maggiore.

Il gioco è CORTO. Incredibilmente e immotivatamente corto. Non tralasciando nemmeno una quest io non sono arrivata oltre le 30 ore di gioco. Poco più di un'espansione, insomma. Sarebbero serviti altri due capitoli...

Tirando le somme, direi che il gioco merita un 7- 7,5 al massimo. Al primo capitolo avevo dato 9 ^^




lunedì 14 marzo 2011

Farewell.





E così si avvicina il giorno dei saluti.
Non ci vedremo più, quarantenne attempato con un drago aerografato sulla portiera, che passi tutte le mattine con la progressive a palla nell'autoradio. Non avrò mai l'occasione di dirti che forse è giunto il momento di crescere un po'...
Non ci vedremo più, ragazza con i ricci che tutte le mattine alle 8 sei al telefono con 'amore'.. probabilmente non saprò mai se il tuo fidanzato vive in Australia o se siete semplicemente ossessivi.
Non ci vedremo più, signora bionda sulla sessantina che fumi 3 sigarette in fila e parli da sola inquietandomi non poco.
Addio barbone che dormi sugli ultimi 3 sedili in fondo al 27. La puzza di alcool e morte che fluisce dalle tue carabattole non mi mancherà nemmeno per un istante.
Addio scioperi, fermate spostate per il civis, ritardi, manifestazioni, ragazzini rissosi delle Aldini, puzza di sudore, calca, terrore del borseggio, zingari, appartenere al 30% che paga il biglietto, aria condizionata a palla, riscaldamento spento, cantieri, lavori in corso, autisti tirati di culo, controllori sgarbati.
Senza una lacrima io vi saluto.

Benvenuto Nemo :-)

giovedì 10 marzo 2011

Anosmia.

Nel negozio L'Erbolario di Bologna:

Domanda: -'Buon giorno, stavo cercando un deodorante al sandalo'
Risposta:-'Al sandalo non ho nulla, ma c'è questo al muschio bianco che è particamente identico, come fragranza'

Ragazza.. ti consiglio uno specialista MOLTO bravo.

mercoledì 23 febbraio 2011

Analisi.

La tizia che ieri mi ha prelevato il sangue era circa così:

Sarà per questo che oggi ho un livido stile 'crocifisso dai gomiti'?

venerdì 18 febbraio 2011

Nulla.


Matteo non provava assolutamente nulla.
Giulio era lì, steso nella bara con le mani intrecciate sul petto. L'abito scuro era impeccabile e i punti di sutura erano quasi scomparsi sotto le abili mani di chi si era preso cura di lui per l'ultima volta.
Giulio era morto. Quarantadue anni compiuti da poco, architetto affermato, due figli simpatici e un po' sovrappeso, una moglie gentile e qualche volta un po' triste e un'amante giovane e in carriera. Una vita abbastanza comune.
Colpo di sonno, avevano detto, e così Giulio non c'era più. Aveva lasciato tutto e tutti schiantandosi contro un palo della luce. Una fine piuttosto comune.
Ma Giluio era anche il suo migliore amico e questo di comune non aveva proprio niente. Si conoscevano da sempre, dalle ginocchia sbucciate in cortile dietro a un pallone, passando per la prima sigaretta - la stessa-, rincorrendo la prima ragazza- la stessa-, superando indenni la prima sbronza, la laurea, il matrimonio, i figli, la vita.
Giulio era il suo migliore amico. Eppure Matteo non provava assolutamente nulla.
Aspettava da tre giorni l'avvento del dolore e dello strazio per la sua perdita, il senso di abbandono, il cordoglio. E invece nulla. Sperava che tutto potesse gonfiarsi e trovare una voce - un grido - al funerale e invece...

Aveva appreso la notizia senza battere ciglio. Non una lacrima, non un graffio di dolore.
Mentre i parenti e gli amici sfilavano ordinati e affranti accanto alla bara, Matteo non riusciva a pensare ad altro.
Salutò la vedova, abbracciò l'anziana madre, fece coraggio ai due bambini. Si lasciò confortare da tutti e a tutti rispose soltanto 'non ci sono parole'.
Già. Non c'erano parole. Nemmeno una. E questo gli faceva paura.
Guidò fino a casa fumando nervosamente mentre la moglie, rispettosa del suo dolore e della sua contrizione, restava in silenzio.
A casa sua figlia Samanta gli corse incontro attraverso il cortile e, come sempre, si attaccò alle sue ginocchia. Matteo le carezzò i capelli scuri e un più terrificante pensiero squarciò il velo della sua quiete apparente.
Si chiuse in camera da letto e immaginò. Pensò a sua moglie stesa nella bara di Giulio, creò una scenografia perfetta di disperazione e tragedia - lei morta dopo una malattia lunga e dolorosa, la loro bambina privata della madre, lui solo nel loro appartamento a piangerla senza sosta - ma nulla. Quell'ipotesi non generava emozioni.
Rincarò la dose: lei si era tolta la vita dopo averlo sorpreso con un'altra donna. Era colpa sua se era morta. Nulla. Ancora indifferenza.
Si spinse più lontano: in quella bara ci depose Samanta. La sua unica figlia. La sua bambina adorata. Eppure, ancora, il nulla.

Matteo non cenò, rimase steso sul letto a fissare il soffitto e a pensare. Amava sua moglie? Amava sua figlia? Aveva amato Giulio? Razionalmente si rispondeva di sì. E allora perchè quel vuoto emotivo? A questo non sapeva rispondere.
Il tarlo del dubbio continuò a tormentarlo per giorni. Mangiava poco e dormiva male, ossessionato da quel pensiero che si stava trasformando in domande sempre più terrificanti. Era ancora in grado di provare dei sentimenti? Poteva ancora emozionarsi per qualcosa? E da quanto tempo si era disconnesso dalle proprie emozioni?

Decise di andare per tentativi.  Niente più supposizioni, necessitava di situazioni reali e concrete.
Rimproverò aspramente e ingiustamente Samanta fino a farla singhiozzare disperata. Nessun risultato. Nessun senso di colpa si affacciò al suo sentire.
Rinfacciò a sua moglie fallimenti e rinunce mai compiute, la maltrattò, le urlò contro cose terribili e in ultimo uscì sbattendo la porta, deciso a tradirla con la prima puttana incontrata per strada.
Ancora nulla.
Decise allora di focalizzarsi sulle emozioni positive.
Portò Samanta al canile e le fece scegliere un cucciolo, ma la gioia della bambina non lo sfiorò nemmeno.
Si regalò un orologio costosissimo, che credeva di desiderare da tempo. Assolutamente nulla. E nulla ai rimproveri di sua moglie.

Poi una notte ebbe l'idea. Matteo era fermamente convinto che fosse impossibile non provare emozioni, evidentemente aveva solo intrapreso la strada sbagliata. Erano lì, da qualche parte, andavano solo ridestate. Si alzò dal letto e cercando di non fare rumore prese dalla libreria i loro album di fotografie.
Sul divano le sfogliò una ad una, ripercorrendo una vita di ricordi e di affetti, in caccia del filo emotivo che aveva perduto. Nulla. Gli sembrava di sfogliare le pagine di un noioso fotoromanzo. La sua sconfitta era conclamata. Allora decise di giocare il tutto per tutto.

Ripose gli album al loro posto e, ancora in ciabatte, scese in garage.
Dalla mensola in alto prese una scatola di cuoio scuro.
Si sedette sul pavimento, aprì la scatola e osservò con vacuità l'oggetto di metallo lucido che vi riposava dentro da tanti anni.
Prese l'oggetto, lo soppesò e ne verificò la meccanica. Sembrava tutto a posto.
Senza farsi altre domande salì in macchina, mise la sicura allo sportello e accese lo stereo.
Sulle note di The River si accarezzò il mento con la canna gelata. Sfiorò il grilletto tre volte, poi si posizionò la pistola in bocca.
Il suo ultimo pensiero, biglietto d'addio che nessuno avrebbe mai trovato, fu che la sua morte lo lasciava completamente indifferente.
Non provava nulla.
Assolutamente nulla.

mercoledì 16 febbraio 2011

martedì 8 febbraio 2011

Patacca.


Vorrei tanto crederci.
Sarebbe bellissimo. Quattordici gradi, il sole, gli uccellini che cantano... Solo che oggi è l'otto febbraio.
Non può durare. Questo inizio di primavera è un falso. Qualche giorno e un doloroso gelo si riaffaccerà sulle mie giornate. Anzi, questo inizio di falsa primavera è crudele. E' un'illusione che gioca con le mie speranze.
Alberi, mi raccomando, non cascateci! Niente gemme... o al posto di foglie e frutti produrrete ghiaccioli..

mercoledì 2 febbraio 2011

Perplessità.

Scusate se torno sull'argomento, ma continuo a non capacitarmi.
Ieri, in una breve ma istruttiva accensione televisiva, ho visto la sig.ra Bongiorno dire IN LACRIME davanti alle telecamere che 'il furto della salma sta provocando continuo dolore alla sua famiglia'.
Ora. Il fatto in sè è brutto, sono d'accordo. Profanare una tomba non è una cosa bella.
Tuttavia.. E' già morto!! Cosa potrà capitargli di peggio?
CONTINUO DOLORE??????
Ma in che senso?
Continuo Dolore potrà dartelo la sua scomparsa, il fatto che non ci sia più, che un tuo caro sia morto.
Ma la perdita del cadavere.. sì insomma non è bello, l'abbiamo già detto, ma da qui al Continuo Dolore..
E se davvero il furto è a scopo di estorsione, lasciate che dica la mia.
Ci vuole un matto per pagare il riscatto di una salma. Se non paghi cosa fanno? Lo torturano? Lo uccidono? Gli fanno il solletico? Non paghi signora, mi dia retta.
E non voglio nemmeno pensare a questi fantomatici rapitori con una bara rubata in cantina o in garage.
Che tristezza.
Continuo a preferirlo nel salotto della mia casalinga.

mercoledì 26 gennaio 2011

Grottesco.

Chiedo scusa in anticipo a chi si offenderà, ma io ho immaginato questo...

C'è un salotto.
I mobili sono scuri e ammassati, come se in origine fossero stati destinati ad una stanza più grande.
Dentro i cassetti, se qualcuno controllasse, troverebbe sicuramente un foglio di carta colorata e forse odore di stantio.
Riposti con cura dormono dietro ad ante sicure, piatti e bicchieri del servizio buono. Forse, a contarli, ci si accorgerebbe che le fondine sono solo undici, o che i calici bordati argento sono leggermente opachi e sbeccati.
Sulla credenza riposano statuine in ceramica da poco prezzo, intervallate da ninnoli vari e da un'immaginetta fluorescente di Padre Pio.
Foto diligentemente spolverate osservano lo stesso scenario attraverso gli occhi di figli, nipoti e parenti defunti da più o meno tempo.
Centrini fatti a mano ricoprono le superfici un po' tarlate e sul tavolo fa bella mostra di sè una fruttiera che ospita banane leggermente annerite e mele sempiterne.
Dalla cucina si insinua un sottile odore di minestrone, a farla da padrone per un paio d'ore sulla puzza di chiuso.
Una donna anziana e un po' corpulenta rigira il minestrone donando mistica attenzione a un quiz televisivo lanciato a un volume decisamente troppo alto.
La donna ogni tanto commenta e ride, come se il presentatore potesse risponderle.
Li chiama tutti per nome e a volte racconta al figlio di Gerry o dell'Antonella come se fossero vecchi amici di famiglia.
Strano a dirsi, sul pavimento del corridoio alcune macchie di fango stridono con le pattine grige diligentemente allineate.
La porta del bagno è chiusa male, come se qualcosa di grosso e ingombrante le impedisse di compiere del tutto il suo giro sui cardini.
Sulla poltrona buona - bordeaux damascato oro, ma ovviamente rivestita da un telo color carta da zucchero - eccola lì...
La salma di Mike Bongiorno...

lunedì 24 gennaio 2011

Fondamentale.


Leggo su quell'autorevolissima fonte di informazioni che è 'City', che la Coldiretti ha pubblicato i consigli d'oro per combattere l'imminente picco influenzale.
Riporto diligentemente:

Vitamina C tramite frutta e verdura
Vitamina A mediante verdure
Vitamina B tramite cereali
Vitamina E mediante pesce

Perdindirindina! Chi l'avrebbe mai detto!
Grazie Coldiretti.
Grazie Capitan Ovvio

giovedì 20 gennaio 2011

LaMorteTiFaBella.

Io adoro il mio fondotinta.
E' perfetto. Del colore giusto, della consistenza giusta. E' profumato e mi regala l'incarnato perfetto.
Bene. Il mio fondotinta, in realtà, è dolore compattato.
Il mio fondotinta è IL MALE.

Sono veramente furibonda. Scorrendo la lista delle ditte che non testano su animali sono rimasta sbigottita.
Sono POCHISSIME.
Praticamente tutti i cosmetici che ho in casa sono testati su animali. Anzi, tolgo il praticamente. Lo sono TUTTI.

E attenzione: alcune ditte che si dichiarano 'Cruelty Free' si riferiscono solo al loro prodotto finito. Il che significa che utilizzano materie prime testate su animali.
Merde.
Scusate, ma non mi viene un altro termine.

E per cosa? Per dei cosmetici.
Animali spellati, sventrati VIVI, gassati, avvelenati, escoriati.
Per un rossetto.
UN ROSSETTO.

Leggo che la sperimentazione 'Cruelty Free' è più costosa e per questo non presa in considerazione dalle ditte cosmetiche.
E per questo, se ci fosse un Dio, dovrebbero bruciare all'inferno.
Ma siccome all'inferno io non ci credo, spero che incontrino la loro più grande paura: la bancarotta.
A questo bisogna mirare. Premiare chi non tortura in nome del denaro. E boicottare gli altri.
Preferisco un mascara che sbava un po' a uno sporco di sangue.
Sembra retorica, lo so. Ma non lo è.
Pensate al VOSTRO cucciolo con gli occhi cuciti, o legato ad un tavolo mentre qualcuno gli apre la pancia (e, sappiatelo, l'anestesia costa, quindi non si fa..)
In nome di cosa? Del Long Lasting? Del Water Proof?
Fareste avvelenare il vostro cane per una cipria più vaporosa?
Voglio DAVVERO sperare di no.

Pubblico di seguito l'elenco delle marche Cruelty Free:

ARGITAL
ATHENA'S
BIOPLASIS - RAMNUS LABORATORIES
CAMORAK (PuraVida, Lenerbe)
CIBE
COOP
D'AYMONS NATURALERBE
DERBE (Regenè, Speziali Fiorentini, Seres)
DR TAFFI
FLORA-PRIMAVERA
HAWAY (Hawai, Oris, Anthyllis)
HEDERA NATUR (Almacabio, Equo, Eco)
HELAN
INDICA
I SERAFINI
LA SAPONARIA
L'ERBOLARIO
LINEA PROGETTO GAIA
LUSH
MONTAGNE JEUNESSE
OFFICINA NATURAE
PEDRINI (Lepo Line)
REBIS
REMEDIA
SAN.ECO.VIT (Bjobj)
SAPONIFICIO GIANASSO (Floralia, I Provenzali)
TEA NATURA
THE BODY SHOP Nota: La linea The Body Shop è ancora tecnicamente cruelty-free, poiché rispetta lo Standard internazionale "non testato su animali". Tuttavia il marchio è stato acquistato da L'Oréal, che invece effettua vivisezione per tutto il resto della vasta gamma dei prodotti offerti. Comprando The Body Shop si finanzia quindi anche L'Oréal (e la vivisezione), alla coscienza di ciascuno pertanto scegliere se acquistare o meno tali prodotti.
VERDESATIVA
VIRGO TERRA
W.S. BADGER (distribuito da Blue Moon Trade)

Per maggiori dettagli vi consiglio caldamente un giretto sul sito di Consumoconsapevole , dove potete trovare anche l'elenco dei detersivi e dei prodotti per la pulizia non testati sugli animali .

Io credo che in realtà basti poco. Solo un po' di attenzione in più.
O forse solo un briciolo di umanità.

E ricordate, se un prodotto è davvero Cruelty Free porta questo logo:







martedì 18 gennaio 2011

Ricorsione.





Lunedì e Martedì sono senza speranza. Non hanno nessuna scusa. Involucri vuoti.
Mercoledì sta nel mezzo, come la virtù, e mentre si trascina via regala l'idea di aver svalicato la metà.
Giovedì precede Venerdì, camaleontico risplende di luce riflessa e si attribuisce meriti non suoi.
Venerdì è la cima della collina. Un bel respiro, un'occhiata al panorama. Un ultimo sforzo.
Sabato è Perfetto, si racconta da solo.
Domenica veste uno scialle malinconico... piano piano e inesorabilemente  riporta a Lunedì.
Che si sa...

sabato 15 gennaio 2011

Trappola.


Il titolo del post è il vincitore di un'ardua battaglia. Erano in lizza, tra gli altri, anche:

Orrore.
Incubo.
Inferno.
Agghiacciante.
Disagevole.

Ma trappola rende meglio l'idea. Suggerisce già il concetto di Sgradevolmente Inaspettato e Senza Via D'Uscita.
Scenario: Brazil Tropical Grill di Villanova di Castenaso.
Occasione: Compleanno di un'amica.
E fin qui sembra essere tutto normale.
Il locale è grande, ma arredato con gusto ed una certa eleganza. Il buffett è ricco e davvero buono. I camerieri sono gentili (quasi tutti almeno) e la carne è deliziosa.
Resta un particolare... un fatto accatastato ai margini del cosciente... Su un'area che è chiaramente un palco, un uomo - chiaramente un DJ - sta provando uno strumento... chiaramente una grossa tastiera da pianobar et simili.
Ma la cena è buona, la compagnia allegra e nessuno gli dà troppo peso.
MA POI
Alle dieci e un quarto
l'attempato DJ si anima.
Il tutto comincia con uno spettacolo di balli brasiliani nemmeno sgradevolissimi, se non fosse per una cosa: il volume della musica.
Qualunque possibilità di comunicazione viene completamente annientata.
La cosa va avanti per una mezz'ora, poi ci vengono concessi dieci minuti di tregua.
Ed eccoli di nuovo. In un crescendo sempre più trash, che si conclude con musichine da capodanno di 'Buona Domenica' ('il mio amico Charlie Brown' INCLUSA) diventa drammaticamente chiaro un fatto.
Il DJ non si fermerà. Non finirà qui.
E infatti, liquidato il Brazil, partono a rotazione pezzi da discoteca anni '90 che fanno scatenare il nutrito pubblico di quarantenni semi disperate in emulazioni scadenti delle mosse delle ballerine.
A mezzanotte e mezza, quando ce ne siamo andati, tutto procedeva ancora così.

Io detesto profondamente queste cose. Non ci andrei mai di mia scelta, soprattutto ad un compleanno, dove mi sembra più carino chiacchierare e dedicare attenzioni al festeggiato di turno.
Ed è qui che si presenta l'Imperdonabile: tu gestore, al momento della prenotazione, mi devi avvisare che dalle dieci in poi diventa disco-restaurant... perchè non è detto che a me stia bene (e infatti.. guarda un po'..). O almeno metti delle locandine.. insomma, avvisa. Non puoi farlo a tradimento.

Immagino già la scena: mia madre e mio padre che capitano lì il venerdì per caso (pare infatti che sia l'unica sera infernale... fortunelli eh?).
Alle dieci scattano samba e compagnia bella.
Alle dieci e cinque mio padre ha già perso la pazienza.
Alle dieci e dieci scappano.
Urlando.
Lanciandosi dalla finestra.

mercoledì 5 gennaio 2011

Pulp.


Sentirsi male per colpa di una pizza, correre verso il bagno, inciampare, schiantarsi sul pavimento e vomitarsi addosso attorniata da gatti.
Mi è successo ieri.
Bukowski sii fiero di me.


Siete disgustati? Bukoswki ne sarà fiero.