venerdì 5 agosto 2011

Perplessità.


'No guardi è tutto a posto, lei sta benissimo. E' tutto nella norma'

Posso dire 'benissimo' staminchia? POSSO???

giovedì 4 agosto 2011

1408.

Lo so. E' un film vecchio. L'avevo visto qualche anno fa. Qualche giorno fa però ho letto il racconto da cui è tratto per la prima volta e mi è venuta voglia di rivederlo.
La trama, tratta direttamante da Wikipedia, è questa:

Il film racconta di Mike Enslin (Cusack), un impopolare scrittore specializzato nell'horror. La carriera di Enslin è basata su investigazioni in case stregate, sebbene il suo continuo insuccesso lo abbia portato ad essere annoiato e pessimista riguardo al paranormale. Enslin riceve un invito dal Dolphin Hotel di New York, in cui è presente la fantomatica stanza 1408. Interessato, Enslin decide di passarci una notte, in cui arriverà vicino alla pazzia.


Il racconto è veramente inquietante. Uno dei pochissimi che sia riuscito ad indurmi brutti sogni. Del film avevo un ricordo discreto ma impreciso e così questa sera l'ho eletto a film della serata.
Il racconto è molto più scarno, tutta la sovrastruttura della bambina morta non c'è. E, onestamente, non se ne sentiva il bisogno. Il film tuttavia funzione bene per la prima ora e dieci. Da lì in poi si stacca completamente da ciò che Mr. King aveva scritto e infatti cala di tono.
Nel racconto poco è realmente detto o mostrato. Si basa quasi tutto su sensazioni e impressioni, con alcuni picchi davvero spaventosi. Il film mostra molto di più, tutto in realtà, ma con un certo buon gusto. Alcuni cambi non li ho capiti: la tappezzeria e i quadri sono diversi. Bazzecole direte. E invece no, perchè questi elementi nel racconto sono fondamentali. Anche l'attegiamento del protagonista è diverso. Nel racconto, non appena mette piede nella stanza, si sente terrorizzato e disgustato, tanto da cercare di non sfiorarne nemmeno gli oggetti. Qui parte con una spocchia un po' fuori luogo. Come ho già detto, l'elemento 'figlia morta' mi sembra piuttosto inutile, come anche la finta uscita dalla stanza. Altre aggiunte invece sono note di merito. La passeggiata sul cornicione, gli spettri dei precedenti occupanti, Mr Olin dentro il frigo, la ricorsione inflitta dalla stanza.
L'unica cosa che proprio non ho gradito è il finale. Caro Stephen, si vede che te li devono sempre rovinare.
Non c'è nessuna moglie in arrivo. Non c'è nessuna intenzione di bruciare la stanza. Il nostro eroe si dà fuoco solo per riprendere il contatto con la realtà e, per l'appunto, si dà fuoco. Non incendia la stanza. Non è una lotta tra lui e il Male. E' pura disperazione. Della voce sul registratore non voglio nemmeno parlare... come già ribadito non ci sono bambine morte.
Peccato anche non si sia trovato posto per l'ultima riflessione del protagonista 'I fantasmi... almeno loro, una volta, erano umani. La cosa nel muro invece... quella cosa...'

9 al racconto.
7 al film.